Terre da scavo: le linee guida Snpa per il riutilizzo

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Il Consiglio Federale del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente SNPA lo scorso 24 maggio ha approvato la Delibera 54/2019 contenente un importante manuale, che trova applicazione in molti cantieri e opere ovvero le ‘Linea guida sull’applicazione della disciplina per l’utilizzo delle terre e rocce da scavo’.

Il documento, composto da 11 capitoli, pur non avendo valore normativo, è utile per comprendere e interpretare il quadro normativo di riferimento, definito dal DPR 120/2017 che ricomprende in un unico testo tutte le regole sul riutilizzo delle terre e rocce da scavo qualificate come sottoprodotti. Nel DPR tuttavia non sono fornite indicazioni esplicite circa il campionamento per le terre dei cantieri di grandi dimensioni non sottoposti a VIA o AIA e per i cantieri di piccole dimensioni. Le linee guida pertanto riportano le modalità operative utili ai fini dei requisiti di qualità ambientale per l’utilizzo delle terre come sottoprodotti.

Le Linee guida si soffermano inoltre sul caso di terre e rocce provenienti da cantieri di piccole dimensioni (punto 3.3), che rappresentano il tipo di opera maggiormente diffusa sul territorio e che spesso comportano movimentazioni minime di terreno a seguito dell’attività di scavo. Per questo motivo utilizzare gli stessi criteri di accertamento usati nei grandi cantieri, come sostenuto anche da ANAEPA-Confartigianato Edilizia, appare non sempre giustificato dal punto di vista tecnico, nonché eccessivamente oneroso per le imprese. Quindi nelle Linee guida vengono individuati indirizzi operativi comuni semplificati per procedere alla caratterizzazione delle rocce come sottoprodotti in sicurezza e in modo omogeneo sul territorio.

Il testo esamina altresì le terre prodotte nei siti oggetto di bonifica, l’utilizzo nel sito di produzione in quanto suolo non contaminato, la questione dei materiali di riporto e il documento di trasporto.