Superbonus, Crestini (presidente ANAEPA): “Imprese rischiano di fallire per crediti”

Il problema del blocco del mercato dei crediti fiscali legato agli interventi edilizi, a partire dal Superbonus 110%, è purtroppo ormai noto: banche, Poste o Cdp hanno esaurito la capacità di compensare e non acquisiscono più nuovi crediti. A farne le spese sono le imprese della filiera delle costruzioni, e soprattutto quelle artigiane, che restano con il cassetto fiscale pieno di crediti ma senza liquidità.

“Siamo al paradosso: ci sono migliaia di imprese che rischiano di fallire per crediti”, ha dichiarato il presidente di ANAEPA Confartigianato, Stefano Crestini a Repubblica.it. “Quando il Superbonus è andato a regime – prosegue Crestini -, non c’era questa sensazione di pericolo. Si contrattualizzava il lavoro, poi si caricava il credito nelle piattaforme e si vendeva. Da un momento all’altro il meccanismo si è fermato, anche i soggetti pubblici come Poste e Cdp hanno chiuso”.

“Come si può biasimare un imprenditore che ha firmato un contratto per una villetta o un installatore di caldaie che ha realizzato tanti micro-interventi con lo sconto in fattura e ora è a corto di soldi? L’urgenza, in ogni caso, è far ripartire le cessioni per scongiurare il fallimento di migliaia di imprese artigiane e il blocco dei cantieri avviati”, conclude il presidente di ANAEPA.

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