Un patto con la politica

Impegno, trasparenza e sviluppo della piccola impresa: un patto con la politica

Non esiste una legge che imponga a qualcuno di fare il politico.

 

Se una persona decide di occuparsi della cosa pubblica, dovrebbe farlo rimanendo consapevole del fatto che coloro che in lui/lei e nelle sue capacità e impegno hanno riposto la loro fiducia, possano chiedere conto dei risultati ottenuti nel corso del mandato.

Abbiamo un bisogno assoluto di recuperare una dimensione realistica e meritocratica della politica, per tornare a collegare le parole con gli atti, le promesse con l’impegno.

Stiamo parlando dei fondamenti dell’attività politica, che, come l’aggettivo onesto, sempre dovrebbero accompagnare la persona che chiede il nostro voto e che, il solo ripeterne il bisogno, in un mondo normale dovrebbe suonare superfluo. Nella realtà, veniamo da decenni di cattiva politica, il cui decadimento ci ha precipitato in uno stato di sfiducia nella capacità di intervento e di risoluzione dei problemi da parte della politica in generale e dei politici in particolare.

Da un angolo visuale che privilegia i legittimi interessi della micro e piccola impresa, Confartigianato ha deciso di proporre un ritorno al peso degli impegni assunti, alla non neutralità delle parole.

Mantenendo come punto di riferimento i temi ritenuti fondamentali per garantire lo sviluppo della piccola impresa, nel corso della XVII legislatura è stato fatto, da parte degli Uffici di Confartigianato, un meticoloso lavoro di raccolta e catalogazione delle attività parlamentari svolte da ciascuno degli eletti su questi argomenti.

In queste pagine si rendono pubblici i risultati dell’analisi relativa a ciascuno degli eletti in Sardegna.

Il metodo inaugurato con la pubblicazione di questi risultati tornerà utile anche nell’impostazione del lavoro per la prossima legislatura: Confartigianato ha infatti elaborato un nuovo documento contenente le priorità reputate imprescindibili per lo sviluppo della impresa minore in Italia (quella fino a 10 addetti, che rappresenta il 95,4% di tutte le imprese) e ha deciso di proporre a tutti i candidati la sottoscrizione di un “impegno di legislatura”. In caso di elezione, i sottoscrittori saranno impegnati a lavorare sui cinque temi contenuti nel documento, accettando un confronto continuo e costruttivo con Confartigianato che, da corpo intermedio, in piena correttezza, autonomia e trasparenza eserciterà il suo diritto/dovere di rappresentare i legittimi interessi di una categoria che troppo spesso viene ricordata come “spina dorsale dell’economia del Paese” solo quando si tratta di fare promesse elettorali.