Elezioni politiche marzo 2018: le proposte di Confartigianato Imprese per tornare a crescere

 

Concetti come semplificazione normativa (intesa soprattutto come diminuzione del peso della burocrazia), facilitazione dell’accesso al credito, diminuzione della pressione fiscale, suonano come delle banalità di cui tutti in questo momento parlano e straparlano, ma alle quali nessuno, soprattutto tra i politici già muniti di seggio parlamentare – seppure in scadenza – e coloro che vi aspirano, crede di poter/dovere davvero dare risposte concrete ed incisive.

Nell’attuale clima di promesse roboanti e a buon mercato, parlare di recupero dei “valori artigiani” rischia di suonare come un anacronistico e vano inseguire una nostalgica e per molti versi mai esistita età dell’oro.

E tuttavia, non possiamo dimenticare che è proprio sotto le più banali ragioni di disagio che soffocano le migliori energie del nostro Paese.

Appellandoci all’utopia della ragione, non rinunciamo a credere che vi siano, tra le donne e gli uomini che si candidano a governare l’Italia, persone disposte a scegliere di mettere la propria faccia a favore di una battaglia che dev’essere una scelta di campo, senza se e senza ma, per la crescita e per lo sviluppo che nel nostro Paese, per la sua peculiare struttura sociale e produttiva, passa necessariamente per l’impresa artigiana e la micro e piccola impresa in generale.

Per queste ragioni Confartigianato ha compilato un Manifesto contenente le “Proposte di Confartigianato per tornare a crescere”, da presentare a tutti i candidati e le forze politiche in corsa per le elezioni Politiche del prossimo marzo, nel quale vengono sintetizzate le priorità irrinunciabili per risalire la pericolosa china dell’economia italiana.